privo di un fondamento plausibile, arbitrario, ingiustificato,
discutibile, senza ragione comune e prove oggettive
privo di un fondamento plausibile, arbitrario, ingiustificato,
discutibile, senza ragione comune e prove oggettive
Anarchico, teppista, ladro, disertore, rapinatore, assaltatore di polveriere, incendiario, dinamitardo di ogni autorità. Ma Abele
Ricieri Ferrari era più noto come Renzo Novatore, il poeta che sui
fogli sovversivi dell'epoca destinati all'edificante propaganda si ostinava a spargere i suoi fiori del male. Non era pedagogico, era immaginifico. Non teneva comizi al popolo, preferiva rivolgersi alla feccia e alla canaglia che eccitava alla conquista della bellezza, dell'originalità, dell'ignoto. Con il cuore gonfio di sogni, negli occhi
le stelle, nel pugno la rivoltella.
Prima di diventare il «capitano Alexandre», uno dei capi della Resistenza contro il nazismo, René Char concluse la sua esperienza surrealista nel 1934 con la pubblicazione di questa raccolta di versi. Giudicata immatura da alcuni, in anticipo sui tempi da altri, è un'opera scritta sotto la luce nera di Sade e al rimbombo del martello filosofico di Nietzsche.
Il 19 luglio 1936 segna l'inizio della rivoluzione spagnola, quella che vide fra i suoi protagonisti gli anarchici. Ma dopo aver lanciato milioni di insorti sulle barricate dell'utopia, i nemici dello Stato contribuirono a smantellarle a colpi di decreti ministeriali. Una scelta che sollevò aspre discussioni a livello internazionale, come testimoniato dagli articoli apparsi su l'Adunata dei Refrattari, i cui redattori sostennero con entusiasmo la rivoluzione in corso tanto quanto criticarono senza fronzoli l'opportunismo politico dei propri compagni iberici.
Ogni forma di autorità, divina o terrena, proibisce di allungare le mani sui beni altrui. Il desiderio di un mondo in cui tutto sia a disposizione di tutti è fonte di secolari rivolte, nonché musa di ricorrenti utopie. Sebbene i guardiani di questo ordine sociale pretendano che
l'assenza di proprietà sia solo un mito preistorico o un'illusione futurista, il lungo processo di addomesticamento alla peste del profitto non è avvenuto senza resistenze. Qui sono raccolte le tracce lasciate da chi ha desiderato vivere qui ed ora in una società senza denaro.
Per sconvolgere l'ordine sociale c'è chi ha deciso di non affidarsi alla politica, di non farsi imbrigliare in nessuna camicia di forza collettiva, di esplorare i sentieri dell'azione individuale in piccoli gruppi.
È la parte anarchica più sconosciuta e maledetta, quella che non intende entrare in competizione con la Sinistra sulla via dei compromessi e degli opportunismi.
Perché la vita non è affare di partito, né di quello dell'Ordine né di quello dell'Insurrezione. Perché esiste un legame indissolubile tra pensiero e azione, tra mezzi e fini.
Impresa ardua, quella di scalfire il predominio della maggioranza sulla minoranza, universalmente considerato un tabù! Reale o virtuale, si tratta di un diritto da non mettere mai in discussione. Ogni discorso che tende a criticare la democrazia viene infatti guardato con sospetto, giudicato ambiguo, squalificato in anticipo. Eppure ...
Ignorato, dimenticato, perfino esecrato da chi non gli ha perdonato di aver dato corpo ad una prospettiva rivoluzionaria capace di fare a meno delle sirene dell'Organizzazione, della logica quantitativa, del calcolo politico. Ciancabilla può essere considerato in Italia il primo vero teorico di quella corrente che nel movimento anarchico è stata definita in diversi modi: antiorganizzatrice, individualista, autonoma, informale. Nella sua feroce difesa della libertà individuale contro ogni museruola collettivista, la riscoperta del suo pensiero costituisce una scommessa per il futuro.
Gaetano Bresci e Giuseppe Ciancabilla, due anarchici sospettati di complicità nell'assassinio di re Umberto I avvenuto a Monza il 29 luglio del 1900. A differenza di chi si affrettò a condannare il regicidio, Ciancabilla non esitò a lanciare per primo il grido di Viva Bresci! che da oltre un secolo esprime la rivolta dell'individuo contro il potere.
GIUSEPPE CIANCABILLA
Viva Bresci!
pp 100 • € 6,00
IDEAZIONE
GIUSEPPE CIANCABILLA
Un colpo di lima
pp 356 • € 15,00
IDEAZIONE
LÉON DE MATTIS
«Morte alla democrazia»
pp 48 • € 3,00
ASSAGGI
AA VV
In ordine sparso
genealogia dell’organizzazione informale
pp 204 • € 10,00
ELEMENTI
AA VV
Ciò che l’occhio vede
la mano afferri
pp 184 • € 10,00
ELEMENTI
L‘ADUNATA DEI REFRATTARI
Barricate e Decreti
Spagna 36-37
la Rivoluzione infranta
pp 256 • € 13,00
FILO NERO
RENZO NOVATORE
Le rose,
dove sono le rose?
pp 328 • € 15,00
IDEAZIONE
RENÉ CHAR
Il martello
senza padrone
pp 84 • € 4,00
AVVERSI
È la sera del 7 settembre 1919, a Milano, in Galleria Vittorio
Emanuele II. Una bomba esplode e semina il panico fra i borghesi avventori del caffè Biffi. Ma l’unica vittima sarà lo stesso attentatore: il suo nome è Bruno Filippi, ed ha poco più di 19 anni. Per il suo focoso antimilitarismo ha già conosciuto la galera. Per le sue speranze in una catastrofe palingenica, ha già combattuto nelle trincee. Per la sua impazienza rivoluzionaria, si è già scontrato coi riformatori di sinistra. Anarchico individualista, alle folle che implorano un paradiso nel futuro lancerà i suoi scritti iconoclasti, mentre alle cricche che comandano nell’inferno del presente scaglierà la sua dinamite e il suo vetriolo.
BRUNO FILIPPI
Ho sognato un mondo in fiamme roteante nell’infinito
pp 136 • € 8,00
IDEAZIONE
La possibilità di sparigliare le carte del dominio è sempre alla portata di fantasia e determinazione. Le occasioni non mancano, non mancano mai. Ma il più delle volte è il nostro occhio a non essere in grado di vederle, perché addomesticato a vedere solo ciò che gli è già noto. Ecco perché c’è bisogno di un insolito sguardo – rivolto altrimenti – per giungere altrove.
Insolito sguardo
Carpe Diem
13 minuti
Uno, due, tre... otto
pp 48 • € 3,00
ASSAGGI
Dwight Macdonald
Civiltà dell’orrore
pp 100 • € 6,00
ASSAGGI
I saggi qui raccolti di questo eretico del marxismo — irrispettoso della disciplina di partito, spesso presentato come il George Orwell americano — sono autentici testi precursori di quel pensiero critico secondo cui le peggiori atrocità commesse durante la seconda guerra mondiale, dall’Olocausto alla bomba atomica, non sono state un incidente della Storia, bensì un vero e proprio prodotto della civiltà occidentale. La stessa che impera ancora oggi.
Stanislas Rodanski
Sole nero
pp 88 • € 5,00
PANDEMONIO
Poco noto in Francia, sconosciuto in Italia, il suo nome affiora come un lampo nella storia surrealista del dopoguerra. Nauseato dalla politica, insensibile all’arte, Rodanski si dà all’eccesso e alla provocazione. Più volte arrestato, poi rinchiuso per più di tre anni nella sezione speciale per “pazzi criminali” di Villejuif. A soli 27 anni, una notte di capodanno, Rodanski si presenta ai cancelli di un ospedale psichiatrico alla periferia di Lione, da dove non uscirà mai più. Il suo sguardo, che voleva spaziare alla ricerca di un orizzonte infinito, si è infranto contro il muro in cemento armato della Società.
La poesia di Paul Valet (Georges Schwartz 1905-1987) non ha nulla di servile. Coniuga discrezione e rivolta. Sembra scritta col coltello. I suoi versi sono fendenti secchi privi di inutili orpelli. Ruggiscono il rifiuto globale del mondo avvilito e nauseante che ci circonda, con le sue menzogne e le sue infamie.
Un’antologia di poesie di un uomo-contro, asceta della negazione, la cui ambizione era di diventare un “chiodo di sabotaggio” nella camera d’aria dell’esistente.
PAUL VALET
Chiodi di sabotaggio
pp 72 • € 4,00
AVVERSI
Parole chiare
La «buona guerra»
degli anarchici italiani immigrati negli Stati Uniti
(1914-1920)
pp 304 • € 15,00
Coedizione
GRATIS / INDESIDERABILI
TRIVI
Negli Stati Uniti, fra il 1914 ed il 1920, si è scatenata la più grande offensiva rivoluzionaria armata del XX secolo contro le istituzioni governative, giudiziarie, religiose, industriali e finanziarie del maggior paese capitalista del pianeta, ad opera di un pugno di anarchici italiani là immigrati all’inizio del Novecento. Dalle loro fila provenivano Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, giustiziati nel 1927, al termine di un caso giudiziario che ha fatto scalpore in tutto il mondo. Questo libro cerca di strappare al passato più incandescente l’uniforme istituzionale che l’accademia storiografica gli ha cucito addosso, per dare vita infine ad una storia senza autorità né obbedienza.
CESARE STAMI
Odio i politicanti
pp 104 • € 5,00
IDEAZIONE
Che gli amanti delle grandi analisi, dei pensieri profondi e dello stile impeccabile stiano alla larga da queste pagine.
Qui non troveranno niente di tutto ciò — solo l’urlo di disperazione e rabbia di un vero dannato della terra alla conquista della sua individualità, a dispetto di tutto e tutti.
Albert Libertad
GÜnther Anders
Via dalla servitù
pp 44 • € 3,00
ASSAGGI
Un anarchico francese ed un filosofo tedesco, in due epoche diverse, lottarono contro la guerra e giunsero alla conclusione – etica, prima che politica – che collaborare col nemico è essere corresponsabili dei suoi orrori. Libertad identificava nell’autorità il Nemico, pur influenzato dal positivismo con la sua cieca fiducia nella scienza; Anders identificava nella scienza il Nemico, pur influenzato dallo spirito politico con la sua cieca fiducia nell’autorità. Ma entrambi compresero la necessità del rifiuto della servitù volontaria, riprendendo l’intuizione formulata nel 1500 da La Boétie.
A partire dagli anni 30 del secolo scorso, con la comparsa della radio in molte abitazioni dei paesi occidentali, cambia tutto. Ogni giorno, al desco serale, prenderà posto un convitato i cui monologhi sono ascoltati con la massima attenzione, mentre annuncia fatti e pronuncia giudizi senza possibilità di dibattito o discussione. Col passare degli anni e lo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche, le tattiche utilizzate dagli ingegneri di anime si moltiplicheranno come i loro mezzi (radio, televisione, computer, smartphone...), determinando una varietà di meccanismi psicologici di attesa, di ricettività, di sottomissione, che fanno della propaganda un detergente in grado di rimuovere ogni traccia di pensiero autonomo e critico.
Propaganda
detergente
del pensiero critico
pp 244 • € 12,50
ELEMENTI
Konrad Bayer
la pietra filosofale
pp 40 • € 3,00
PANDEMONIO
Dopo la seconda guerra mondiale e l’inferno dei campi di sterminio nazisti, cosa rimaneva dell’antica volontà di unire il sogno e la vita? Interrogativo che fu affrontato in un’Austria fino ad allora assente sulle mappe dell’avanguardia,, dove avrebbe preso vita il «die wiener gruppe» — il gruppo di vienna. il suo membro più conseguente fu Konrad Bayer col suo incessante invito alla distanza dal passato e da una logica comprensibile che, a partire dal linguaggio, era da minare.
Una terribile meraviglia. È così che si può definire l’opera di Gabrielle Wittkop, la cui voce sembra scaturire dalle tenebre per ricordarci che il cuore dell’essere umano è nero, e che non può esistere la vita senza la morte. Nei suoi scritti, ironici e scabrosi, diede forma ad un universo interiore sulfureo, perverso e crudele. Gabrielle non intingeva la penna nell’inchiostro, ma nel sangue, per non correre il rischio che le sue parole risultassero confortevoli, rilassanti, edificanti.
Gabrielle Wittkop
Litanie per un’amante funebre
pp 48 • € 3,00
AVVERSI
Nel 1977 Annie Le Brun pubblicava Lâchez tout, contro l’ideologia femminista e la sua opera di cretinizzazione, contro quelle intellettuali che hanno ridotto l’oppressione sociale a mera questione di genere, rinchiudendo le donne in una specificità di cui l’uomo in quanto tale è il nemico numero uno. Interpretazione che cancella sia le differenze fra le stesse donne che i punti di contatto con gli uomini, giustificando ogni aberrazione compiuta da una donna. Come se per assaporare la libertà non occorresse riappassionare la vita intera, disertando i ruoli imposti dalla nascita a ciascun essere umano. Apparso in Italia prima in un’edizione pirata (Mollate tutto, edizioni del sole nero, 1977), poi in una ufficiale (Disertate! Il femminismo è morto, Arcana, 1978), le polemiche suscitate spinsero Annie Le Brun a prendere ancora e ancora la parola. Continuiamo a dargliela con questa raccolta di testi.
ANNIE LE BRUN
Mollate tutto
ed altri testi
pp 160 • € 9,00
PIETRE
Attraverso il violento linguaggio della rabbia e dell’esecrazione, Péret spinge la poesia alla ricerca di una sua pratica effettiva, incitando alla liquidazione dell’esercito, della polizia, dei preti, dei padroni, del denaro, del lavoro e di tutti gli altri responsabili dell’abbrutimento sociale.
Benjamin Péret
Non ne mangio di
quel pane / Lettere dalla rivoluzione spagnola
pp 88 • € 5,00
AVVERSI
L’opera più violenta e passionale di Sade contro la religione. L’ateismo abbandona il terreno della speculazione filosofica per entrare nel vivo della lotta contro l’oppressione sociale.
A Sade il surrealista tedesco Hans Bellmer dedicò un’opera contenente due raccolte di incisioni, in buona parte qui riprodotte all’interno del libro.
D.A.F. De Sade
La Verità
Hans Bellmer
A Sade
pp 32 • € 3,00
BRICIOLE
Se c’è una cosa che viene regolarmente sottoposta alla riprovazione generale, quella è l’ozio, considerato una
bestemmia in un mondo che ha fatto del lavoro la propria religione. È un primo passo verso la liquidazione di chi vorrebbe imporre la brutalità del lavoro, in tutte le sue versioni. Un testo che ha il pregio di sottolineare la deliziosa complicità che unisce l’ozio all’eros.
Clément Pansaers
L’apologia dell’ozio
pp 64 • € 4,00
AVVERSI
Benjamin Péret
Il quilombo di Palmares
pp 88 • € 5,00
FILO NERO
Jakob Van Hoddis
Fine del mondo
pp 60 • € 4,00
AVVERSI
Con una poesia di appena otto versi, Jakob Van Hoddis divenne il poeta dell’espressionismo, colui che seppe esprimere ansie e speranze davanti alla fine della società borghese tedesca all’inizio del Novecento.
Van Hoddis annunciò una fine del mondo che avrebbe sedotto chiunque era intenzionato a «far fluire il sangue nelle vene dello spirito».
Molto più di una interpretazione innovativa di un movimento di schiavi ribelli nel Brasile del XVII secolo. Dalle pagine del poeta surrealista francese emerge una intera antropologia della libertà, capace di evocare l’irriducibile spirito di rivolta: la storia dell’umanità e quella della reciproca ostilità fra dominati e dominatori.
Pochi mesi dopo l’assassinio dello zar Alessandro II — a Pietroburgo nel marzo 1881 — un settimanale milanese iniziò a pubblicare sotto il titolo La Russia sotterranea una serie di bozzetti e profili storici dei protagonisti della lotta rivoluzionaria in quel lontano paese: i nichilisti. Al loro autore — un esule russo che si firmava Stepniak, che sembrava conoscere i retroscena di quanto stava accadendo nel suo paese e padroneggiava bene la lingua italiana — fu espressamente proibito di affrontare dibattiti politici ideologici, avendo solo la libertà di illustrare l’avventurosa quotidianità dei nichilisti, vissuta fra attentati, evasioni, tipografie clandestine, sotto la perenne minaccia del patibolo imperiale ma alla calda luce dell’etica che pervade nuovi rapporti umani.
Stepniak
La Russia sotterranea
pp 232 • € 12,00
FILONERO
Aveva un nome e uno pseudonimo. Solomo Friedlaender era un filosofo serio; Mynona (anonym, al contrario) era uno scrittore umoristico, le cui novelle grottesche sono un «carnevale della logica». Nel 1918 il filosofo Friedlaender pubblica Schöpferische Indifferenz, scatenando l’entusiasmo di espressionisti e futuri dadaisti; l’umorista Mynona ne darà poco dopo una versione letteraria in Der Schöpfer — racconto in cui i tre personaggi sfidano il confine fra sogno e consapevolezza.
Mynona
Il Creatore
pp 112 • € 6,00
PANDEMONIO